Come farsi aiutare dai rimedi floreali dopo una malattia
Come riportato da giornali e TV, c’è un picco di influenze e malanni vari stagionali: superato il momento cruciale della malattia, inizia la convalescenza e spesso subentra una sorta di intorpidimento e stanchezza ma soprattutto la voglia di non fare niente. Si gira per casa come zombie senza cercare di uscire da questo circolo vizioso.
Come possiamo farci aiutare dai nostri rimedi floreali?
Iniziamo dai Fiori di Bach: il primo a cui pensare è OLIVE, così descritto dal dottor Bach: “Per quelli che hanno sofferto fisicamente o moralmente e sono cosi stanchi o esauriti fisicamente che si sentono incapaci del minimo sforzo”. Poi come secondo fiore HORNBEAM che viene in genere definito “il rimedio del lunedì mattina”, quando all’inizio della settimana ci si sente stanchi mentalmente, sovraccarichi, con la sensazione di non riuscire ad affrontare tutti gli impegni. Non ultimo ma altrettanto importante WILD ROSE, che viene definito anche “il mal di vivere” quando l’apatia fa vegetare e manca quella spinta a riprendere in mano la propria vita.
Vediamo invece quali sono i fiori del Bush Australiano indicati. Inizierei da BANKSIA ROBUR, adatto alle persone che in genere sono molto vitali ma che la malattia ha lasciato in uno stato di prostrazione fisica che toglie interesse, allegria e voglia di vivere. È anche il rimedio indicato in caso di “sindrome da stanchezza cronica”. Il secondo fiore è MACROCARPA, fiore utile in quei momenti in cui si sente la necessità di “tirarsi su”: è un rimedio molto fisico e molto veloce nel portare energia, al corpo e alla mente; una particolarità di questo rimedio è che, a volte, prendendolo, si sentirà il bisogno di dormire di più, cosa utile in convalescenza perché il sonno aiuta a ritrovare forza e vitalità. Un altro rimedio che abbinerei è OLD MAN BANKSIA che. unito a MACROCARPA e BANKSIA ROBUR, aggiunge vitalità e interesse per la vita.